L’assenza di Stanislav Lobotka contro la Juventus arriva nel momento peggiore possibile. Non solo perché lo slovacco è da anni il metronomo del Napoli, ma perché il centrocampo azzurro è già stato ridotto ai minimi termini dagli infortuni. È come se, una dopo l’altra, si fossero spente tutte le luci che illuminavano la manovra della squadra: prima gli infortuni degli altri centrocampisti, poi quest’ultimo colpo, improvviso e pesante quasi alla vigilia di una sfida che ha sempre un peso determinate.
Il valore di Lobotka va oltre il ruolo
Non è semplicemente il regista, e questo è un dato di fatto. È l’ordine, la calma, la logica del gioco. Senza di lui, il Napoli perde quel punto fermo che dà ritmo, equilibrio e pulizia alla fase di possesso. La squadra dovrà reinventarsi, perché nessuno ha le sue caratteristiche: né nei movimenti, né nella gestione della pressione avversaria, né nella protezione difensiva quando si perde palla.
Il nuovo centrocampo: più cuore che geometrie
È probabile che Conte scelga una soluzione basata sulla fisicità e sull’adattabilità, più che sull’eleganza. McTominay porterà corsa e impatto, ma dovrà muoversi in un territorio che non è naturalmente il suo. Elmas, invece, ha più fantasia e inserimento, ma meno disciplina tattica da mediano.
La sensazione è che il Napoli, in mezzo al campo, dovrà giocare una partita “di sacrificio”: tanta copertura, qualche rischio in costruzione. Sarà un reparto più istintivo che ragionato. E questo, contro una Juventus aggressiva e atletica, può diventare un fattore determinante.
L’emergenza come prova mentale
La parte più complicata, forse, non è neppure la tattica. È l’aspetto psicologico. Quando un reparto intero viene falcidiato e manca il leader tecnico che dà sicurezze, la squadra deve fare uno sforzo mentale enorme: essere compatta, concentrata, attenta a non sbagliare le letture che Lobotka di solito risolve con uno sguardo. Sarà una gara “contiana” in piena regola, almeno queste sono le sensazioni.
È la tipica partita in cui chi entra in campo deve dare qualcosa in più, senza aspettare gli schemi perfetti o la giocata illuminante del regista, e si sà, le squadre di Conte sanno esaltarsi nei momenti di difficoltà. Serve organizzazione, certo, ma anche orgoglio.
Napoli-Juventus senza faro Lobotka
Il Napoli si presenterà a questo big match in condizioni emergenziali. Ma è proprio in serate così che una squadra può dimostrare di aver ritrovato carattere e identità: quando è costretta a reinventarsi.
Lobotka mancherà, e si sentirà. Ma a volte, proprio nei vuoti più grandi, una squadra scopre risorse che non pensava di avere.
(Foto: sscnapoli.it)





