Il Milan rallenta la sua corsa in vetta e il motivo ha un nome preciso: Armand Laurienté. L’esterno offensivo del Sassuolo entra dalla panchina, cambia la partita e firma il gol del 2-2 che costa caro ai rossoneri. Un impatto devastante, l’ennesima conferma di un talento che, nonostante qualche ombra stagionale, resta uno dei giocatori più decisivi del Sassuolo.
La rete nasce da una manovra collettiva ben costruita e si chiude con un diagonale secco che non lascia scampo a Maignan. Ma il pareggio non racconta fino in fondo la sua serata: poco dopo, Laurienté va vicinissimo alla doppietta, con un destro potente che colpisce palo e portiere prima di tornare in campo. Un episodio che avrebbe potuto ribaltare completamente la partita e la classifica.
Un big mascherato da alternativa
Dopo aver dominato la Serie B nella passata stagione, l’ex Lorient sta cercando continuità anche nel massimo campionato. Non sempre però parte titolare. Le scelte di Fabio Grosso, orientate spesso verso profili più attenti alla fase difensiva come Fadera, hanno relegato Laurienté a un ruolo meno centrale del previsto. Eppure, quando entra, lascia quasi sempre il segno.
I numeri parlano chiaro: 5 partecipazioni dirette al gol tra reti e assist in questa prima parte di stagione, nonostante un minutaggio più basso di quanto si aspettasse l’esterno.
Dai malumori al mercato: una storia che si ripete
Un anno fa la sua stagione era iniziata tra tensioni e mal di pancia. Laurienté non voleva scendere in Serie B, ma una volta rimasto ha trasformato la frustrazione in rendimento: 19 gol complessivi e 6 assist, numeri che lo avevano rimesso prepotentemente al centro del mercato internazionale.
La scorsa estate il trasferimento sembrava cosa fatta. Accordo raggiunto con il Sunderland, neopromosso e protagonista di un’ottima annata in Premier League. Viaggio in Inghilterra, visite mediche superate, ritiro pronto ad accoglierlo. Poi il colpo di scena: un disaccordo su alcuni dettagli economici del contratto ha fatto saltare tutto all’ultimo momento. Laurienté è tornato a Sassuolo, con una valigia piena di rimpianti e un futuro rimesso in discussione.
Gennaio alle porte, le big osservano
Ora, a 27 anni, il tempo delle promesse sembra finito. Laurienté vuole il salto di qualità e il campo sta tornando a dargli ragione. Le sue parole nel post partita suonano come un messaggio chiaro:
“Il gol è arrivato alla mia prima azione. Potevo segnarne due, spero di rifarmi la prossima volta”.
Un avviso per le difese e un segnale per il mercato. Con gennaio alle porte, le big italiane ed europee hanno ricominciato a monitorarlo. Se troverà continuità e spazio, questa volta il grande salto potrebbe non essere rimandato.





