Giugliano, sconfitta anche a Crotone: analizziamo le cause della crisi

Giugliano, l'allenatore Ezio Capuano in conferenza stampa

Prima parte di stagione caratterizzata da numerose difficoltà per il Giugliano che naviga nei bassifondi della classifica del girone C della Serie C. Per capire a pieno la crisi dai gialloblù (sabato quarta sconfitta consecutiva in quel di Crotone), bisogna analizzare tutti gli aspetti chiave che hanno portato i Tigrotti in una situazione di classifica molto complicata. Al crepuscolo dell’annata il club campano decise di affidare la panchina a Gianluca Colavitto dopo la separazione con Valerio Bertotto, autore della cavalcata fino ai play-off. L’avventura di Colavitto, però, è terminata solamente dopo due giornate di campionato e una gara di Coppa Italia Serie C, con una vittoria, un pareggio e una sconfitta in tre partite giocate contro Pianese, Potenza e Picerno.

L’addio di Colavitto e l’arrivo di Cudini

L’esonero di Colavitto ha spalancato le porte all’arrivo di Mirko Cudini. L’avventura del tecnico marchigiano sulla panchina giuglianese è partita con una vittoria e un pareggio nelle prime due uscite ufficiali contro Foggia e Cavese. Successivamente, però, una serie di risultati negativi (sconfitte contro Salernitana, Cosenza, Sorrento e Catania e il pareggio in casa del Trapani) hanno costretto il club a intervenire nuovamente per risistemare una situazione molto complicata. In particolare, la squadra si era rivelata particolarmente fragile nell’approccio alla gara, con diversi gol subiti nei primissimi minuti di partita e una fragilità difensiva preoccupante (13 gol subiti in 7 partite). Il club esonera Mirko Cudini il 16 ottobre, con la squadra che temporaneamente affidata a Luca Tulino, preparatore atletico e uomo di fiducia della società che ha il merito di guidare la formazione alla vittoria conquistata in casa del Latina.

Inizia l’era Capuano

Il 23 ottobre, quindi, il Giugliano ufficializza l’arrivo di Ezio Capuano, tecnico esperto e che vanta una lunga militanza in Serie C. L’allenatore nativo di Salerno, nonostante la sconfitta all’esordio contro il Monopoli, riesce temporaneamente a tirare fuori la squadra dalle sabbie mobili mettendo in serie ben 3 vittorie consecutive ed eliminando un avversario del calibro del Benevento dalla Coppa Italia Serie C.

Le ultime 4 sconfitte, però, hanno riportato alle luce delle vecchie criticità e ne hanno sollevato delle nuove: sono ben 8 i gol subiti nelle ultime 4 partite (la media di 2 gol subiti a partita). L’aspetto che preoccupa maggiormente sono i gol subiti su situazione di palla inattiva (5 gol degli 8 gol totali arrivano da situazione di calcio piazzato, escludendo il rigore di Terni). Un fondamentale molto importante nel gioco del calcio e che stona particolarmente con la storia calcistica di Capuano, da sempre abile a sfruttare a proprio favore le situazioni di palla inattiva nelle squadre in cui ha allenato, senza sottolineare la solidità difensiva che ha sempre garantito alle formazioni da lui guidate.

Conclusioni

L’avvento del tecnico classe 1965 ha sicuramente portato in dote dei miglioramenti oggettivi rispetto alle precedenti gestioni, basti pensare all’approccio alla gara da parte del Giugliano: compatto, lineare e aggressivo. I gol subiti dopo pochi minuti, se non secondi, sono diventati un lontano ricordo a cui il tecnico originario di Pescopagano è riuscito a porre rimedio. D’altro canto, va sottolineato come la squadra non riesca a proporre la stessa intensità e aggressività dei primi 20-30 minuti, probabilmente a causa delle tante energie spese nella prima parte di match. Altro elemento chiave è sicuramente la difficoltà nel creare occasioni da gol quando il Giugliano è sotto nel punteggio e deve necessariamente recuperare o forzare qualche giocata. Neanche i cambi offensivi a gara in corso riescono a dare realmente una sterzata alla squadra.

Situazione completamente opposta, invece, quando il risultato è in parità e i gialloblù hanno la possibilità di passare in vantaggio per primi: in quel caso assistiamo a una squadra rabbiosa e determinata che, spesso e volentieri, riesce a sbloccare l’incontro o a fare gol prima della fine del primo tempo. Infine, non bisogna trascurare il mercato condotto dal direttore sportivo, Angelo Antonazzo.

La stagione è nata sotto una cattiva stella. Le scelte, a livello tecnico e numerico, sono state inevitabilmente prese con un altro tecnico alla guida (Colavitto), di conseguenza, Cudini prima e Capuano poi hanno ereditato una rosa non costruita secondo i rispettivi dettami e desideri tattici e questo aspetto, inevitabilmente, influisce sul rendimento generale della squadra e sulle capacità di trasferire un certo tipo di idee da parte dell’allenatore che siede in panchina. In tal senso, quindi, il calciomercato di gennaio potrà essere sicuramente un modo per allinearsi anche sotto questo punto di vista, per garantire al Giugliano la permanenza in Serie C che per il club, i tifosi e la città rappresenta una risorsa di primaria importanza.