Dopo una lunga serie di calci di rigore, il Napoli riesce a piegare la resistenza del Cagliari e staccare il pass valido per i quarti di finale della Coppa Italia contro la vincente di Fiorentina-Como, squadre che si affronteranno al Franchi il prossimo 27 gennaio. Un Napoli caparbio, lucido e qualitativo nonostante i numerosi cambi operati dal tecnico Antonio Conte per tenere tutti sul pezzo e far rifiatare i pezzi pregiati della squadra dopo le fatiche accumulate durante le gare con Atalanta, Qarabağ e Roma. Una squadra apparsa compatta, unita e focalizzata verso l’obiettivo Coppa Italia, mettendo in mostra trame di gioco di pregevole fattura e provando giocate tecniche leggermente più complicate per rompere il ghiaccio e sorprendere la retroguardia cagliaritana. A sbloccare l’incontro ci pensa direttamente Lorenzo Lucca al 27′ di gioco: l’ex Udinese trasforma in gol uno splendido assist di Vergara con un colpo di testa dei suoi portando così in vantaggio il Napoli. Gol a parte, però, il classe 2000 si rende protagonista di una prestazione sulla falsariga delle precedenti: tanta difficoltà quando si tratta di legare il gioco, con diversi errori negli appoggi anche banali e nel far salire i propri compagni di squadra, facendo tanta fatica nel tenere alle spalle il difensore avversario e facendosi anticipare in più di una circostanza. Quando richiamato in panchina, il pubblico del Maradona riserva al giocatore più fischi che applausi, segno che la sua prestazione non ha convinto del tutto il tifo partenopeo. Il 25enne dovrà trovare al più presto la serenità giusta per incidere e portare dalla sua anche il più scettico dei tifosi. Più facile farlo con un gol a referto che a digiuno, ma Antonio Conte ha bisogno anche del miglior Lorenzo Lucca per ottenere dei risultati importanti.
Vergara la nota positiva, Ambrosino leggermente in ombra
Una nota di merito va sicuramente ad Antonio Vergara. Il ragazzo classe 2003 si è reso protagonista di una prestazione di altissimo livello in entrambe le fasi. L’ex Reggiana è parso parecchio più a suo agio con il pallone che senza, segnale di personalità, sicurezza nei propri mezzi e tanta voglia di mettersi in mostra. Suo l’assist che consente a Lorenzo Lucca di sbloccare l’incontro. Le sue percussioni palla al piede accendono il pubblico del Maradona che sta imparando a conoscere un ragazzo che ha tutte le carte in regola per recitare un ruolo importante anche nelle prossime gare di Serie A, Champions League e Supercoppa Italiana. Menzione anche per Giuseppe Ambrosino che è partito dal 1′ in un ruolo non propriamente suo, agendo leggermente alle spalle di Lucca, ma offrendo una prova di grande sacrificio e generosità, seppur con qualche imprecisione. Ai ragazzi va dato merito di aver partecipato al match con personalità e senza paura, elementi imprescindibili per vestire una maglia pesante come quella dei campioni d’Italia.
La lotteria dei rigori premia il Napoli
Una gara dominata in lungo e in largo dal Napoli si protrae, invece, ai calci di rigore. I partenopei sono riusciti a tenere il pallino del gioco per tutti i 95′ giocati, ma senza trovare la giocata vincente o il bandolo della matassa che potesse mettere KO l’avversario prima del pareggio di Sebastiano Esposito che ha il merito di ribadire in rete una chiusura difensiva di McTominay che diventa un vero e proprio assist (fortuito) per l’attaccante rossoblù che non sbaglia. I campani chiudono l’incontro con il punteggio di 9-8 dopo i rigori, con i calciatori di entrambe le squadre particolarmente prolifici e freddi nel battere portieri forti e prestanti come Vanja Milinković-Savić ed Elia Caprile. Tra l’altro, l’estremo difensore serbo si rende protagonista di un tiro dal dischetto molto potente che non lascia scampo al collega di serata. Il penalty vittoria viene trasformato da Buongiorno, mentre nel Cagliari sono decisivi gli errori di Felici (traversa) e Luvumbo (parato). Il Napoli tornerà a disputare un quarto di finale di Coppa Italia a distanza di 5 anni l’ultima volta, e attende con ansia l’esito dell’incontro tra Fiorentina e Como per conoscere l’avversaria. Quel che emerge da questa partita è che Antonio Conte potrà fare affidamento anche su chi ha trovato meno spazio fino a questo punto della stagione, avendo così una consapevolezza diversa e una maggiore conoscenza della rosa che potrà dire la sua, nella sua interezza, anche nelle prossime settimane.





