La vittoria del Napoli contro la Juventus di ieri ha lasciato nell’aria quella piacevole sensazione che, almeno al Maradona, certe storie sembrano destinate a ripetersi. I partenopei hanno giocato con la sicurezza di chi in casa propria non teme nessuno, e non è un’impressione: nel 2025 il Napoli è rimasto imbattuto tra le mura amiche, un risultato che non si vedeva dai tempi d’oro del 1987, quando in campo c’era un certo Diego Armando Maradona e tutto sembrava possibile (in realtà lo era).
È curioso come il calcio, ogni tanto, si diverta a creare parallelismi quasi poetici. Certo, non siamo più negli anni Ottanta, e le maglie oggi pesano in modo diverso, ma l’energia di uno stadio che non vuole cedere un centimetro sembra la stessa di allora. E la Juventus, volente o nolente, ne ha fatto le spese: partita combattuta a ritmi alti, con il Napoli però che dava sempre la sensazione di poter portare i tre punti in cascina. Alla fine a sorridere è stata la squadra azzurra con la doppietta di un indemoniato Rasmus Hojlund.
Che sia un segnale? Forse. Oppure è solo la conferma che, quando il Napoli sente il calore del suo pubblico o l’aura che emana l’impianto di Fuorigrotta, tutto diventa un po’ più complicato per chi viene a fargli visita. In ogni caso, il 2025 si chiude con un dato difficile da ignorare: al Maradona non si passa. E non succedeva dai tempi in cui un certo numero 10 dettava legge. Coincidenze? Romanticamente sì, ma il merito è di questi giocatori e del suo condottiero (semi cit.) Antonio Conte.
Foto in evidenza (Il meridiano Sport).





