Lorenzo Musetti ha vissuto una delle settimane più intense e significative della sua carriera grazie alla qualificazione alle ATP Finals di Torino. Un successo sportivo che, però, ha avuto un valore speciale anche fuori dal campo: da grande tifoso della Juventus, il carrarino ha potuto vivere esperienze uniche nel mondo bianconero, coronando un sogno che coltivava fin da bambino.
Dalla visita alla Juventus al faccia a faccia con Del Piero
Durante la sua permanenza a Torino, Lorenzo Musetti ha visitato il centro sportivo della Juventus, dove ha incontrato giocatori e staff. Tra i momenti più emozionanti, la foto con Alessandro Del Piero, simbolo eterno del tifo bianconero, e il regalo inaspettato della maglia autografata da Mattia Perin.
Il tennista è stato poi ospite del podcast “Small Talk” dello Juventus Creator Lab, dove si è divertito in un gioco particolare: associare grandi campioni del tennis a leggende della Juventus. Le sue scelte hanno suscitato curiosità e consenso:
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Sinner – Cristiano Ronaldo: “Metodo e perfezionismo allo stesso livello”.
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Nadal – Buffon: “Grinta, carisma, mentalità da capitano”.
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Federer – Del Piero: “Da poeta a poeta”.
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Alcaraz – Zidane: “Creatività e genialità pura”.
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Zverev – Dybala e Agassi – Higuain.
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Djokovic – Roberto Baggio: “Non simili nel ruolo, ma paragonabili per leggenda”.
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Berrettini – Trezeguet: “Fisicità ed eleganza, un martello al servizio della squadra”.
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Se stesso – Pirlo: “Mi piacerebbe essere accostato a lui, come giocatore e come persona”.
Il legame con Torino e la spinta del pubblico
Musetti ha raccontato anche l’emozione di giocare le Finals in una città che lo ha fatto sentire a casa:
“Torino ha una cultura sportiva impressionante. L’ambiente era magnifico e la vittoria su De Minaur è arrivata anche grazie all’energia del pubblico”.
La maturità di un padre e il peso delle responsabilità
Con l’arrivo del suo secondo figlio, Musetti ha confessato di sentirsi più maturo e consapevole: “Diventare padre ti cambia, ora avverto ancora di più il senso delle responsabilità”.
Rock, stile vintage e la crescita personale
Il carrarino ha svelato anche le sue passioni “da giovane vecchio”: il rock anni ’80-’90 e i Pink Floyd, ereditati dal padre, e un gioco elegante e vintage che lo distingue dagli altri.
A cuore aperto ha poi raccontato la sua lotta contro l’ansia e gli attacchi di panico vissuti negli anni scorsi: “Sentivo come un coltello tra lo stomaco e lo sterno. Parlavo da solo, insultandomi, e l’avversario capiva che ero in difficoltà. Oggi sto molto meglio grazie al lavoro mentale”.
La passione per la Juventus e il momento d’oro del tennis italiano
Musetti ha ribadito l’origine del suo amore per la Juventus: “È nato grazie a Buffon, simbolo assoluto della mia città”.
Infine, ha celebrato il periodo straordinario del tennis italiano, non solo al maschile: “Accanto a Sinner, Sonego, Berrettini e Cobolli, aggiungo Jasmine Paolini e Sara Errani. Jasmine sta facendo qualcosa di meraviglioso”.
Secondo Musetti, Sinner e Alcaraz restano un gradino sopra tutti: “Jannik è un Djokovic 2.0, un rullo compressore. Carlos è un artista, geniale ma più incostante”.
(Foto: Screen YouTube Sky Sport)





