Kings League Italia, Marchisio spiega il successo

Claudio Marchisio Kings League Italia

Claudio Marchisio è un volto di punta della Kings League in Italia. L’ex centrocampista della Juventus sostiene il progetto di Piqué.

Il trentanovenne Marchisio, ex calciatore di ZenitJuventus, è l’Head of Competitions della Kings League Italia. Un ruolo che testimonia l’impegno del classe ’86 nella competizione italiana.

La Kings League in Italia ha conquistato molto seguito in poco tempo. Il torneo di calcio a sette ideato dall’ex BarcellonaGerard Piqué, si sta espandendo rapidamente in tutto il mondo: nove leghe e ben novanta squadre in sette Paesi diversi. Dalla Spagna al Brasile e il Messico, passando per ItaliaFrancia Germania: il risultato non cambia. Il seguito conferma il successo del progetto Piqué che raccoglie milioni di visualizzazioni sulle varie piattaforme di live streaming e facendo registrare continui sold out agli eventi dal vivo.

Kings League Italia, Marchisio: “Calcio più dinamico che offre opportunità”

Claudio Marchisio parla della Kings League Italia ai microfoni del Corriere della Sera:

“O si vince, o si perde. Il pareggio non è previsto. Una soluzione che mi piacerebbe vedere anche nel calcio, insieme al tempo effettivo di gioco. L’obiettivo è rendere il calcio più dinamico, imprevedibile, più vicino a chi lo guarda da smartphone che da stadio”.

GIOVANI E CALCIO – “I giovani non riescono a stare più di tanto davanti allo schermo: serve un ritmo diverso, un linguaggio nuovo. Funziona bene il mix tra streamer e calciatori. I creator portano la loro community e un linguaggio diretto, noi portiamo esperienza, valori e professionalità. È un confronto interessante. Come tennis e padel, sono sport diversi”.

EX CALCIATORI – “All’inizio sembrava un format pensato per riportare in campo le leggende: da Neymar a Sergio Agüero, da Zlatan Ibrahimovic a Camavinga, Francesco Totti, Eden Hazard. Ma il ritmo è talmente alto che noi ex calciatori possiamo portare competenza, immagine… ma in campo non reggiamo una stagione intera. Per questo molti di loro fanno i presidenti. La Kings League, invece, è diventata un’opportunità per i giovani: visibilità, comunità globali, finali internazionali. Un percorso parallelo al calcio tradizionale, che parla a un pubblico diverso e con un linguaggio nuovo”.

(Foto: sito Kings League Italia)