La notte di Siviglia avrebbe dovuto celebrare il talento di Lamine Yamal, autore dell’ennesima prova scintillante in una stagione già ricca di conferme. Invece, la scena si è spostata improvvisamente dalle magie del campo alle tribune dell’Estadio de la Cartuja, dove un episodio inatteso ha catalizzato l’attenzione di tifosi e telecamere.
Tutto è esploso poco dopo il rigore trasformato da Yamal al 59’, gol che sembrava mettere il sigillo sul match tra Betis e Barcelona. Mentre in campo si esultava, sugli spalti la tensione saliva: nel settore occupato principalmente dai tifosi biancoverdi, Mounir Nasraoui – padre della giovane stella blaugrana – avrebbe reagito alla rete con un’esultanza particolarmente accesa, gesti plateali compresi. Un comportamento che, secondo le ricostruzioni, ha immediatamente acceso gli animi dei presenti, già scottati dal pesante passivo della loro squadra.
La situazione è degenerata in pochi istanti, tanto da richiedere l’intervento della sicurezza. Gli steward hanno accompagnato Nasraoui lontano dal settore più caldo, evitando così che il nervosismo si trasformasse in qualcosa di più serio. Nessun contatto fisico, ma un evidente malumore che ha fatto da colonna sonora al resto della partita.
Non si tratta di un caso isolato: la figura del padre di Yamal è già stata al centro di polemiche negli ultimi mesi, spesso per atteggiamenti considerati sopra le righe. A questo si aggiunge il recente episodio che ha visto coinvolti alcuni amici del giocatore in una rissa durante un evento della Kings League, ulteriore elemento che alimenta dubbi e discussioni sull’ambiente che circonda il talento del Barça.
In un momento in cui Yamal sta bruciando le tappe con una maturità sorprendente, cresce la consapevolezza che proteggerlo dal caos esterno sia ormai una necessità, non un’opzione.





