Mercato Napoli, l’annuncio: “A gennaio blocco soft”

Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, al centro sportivo

Il Napoli ha necessità di agire in sede di calciomercato per rinforzare la rosa di Antonio Conte, intervento necessario soprattutto a centrocampo dove ci sono state le defezioni di quattro uomini importanti come De Bruyne, Anguissa, Gilmour e Lobotka.

Il Direttore Sportivo Giovanni Manna è chiamato a colmare le lacune nella zona nevralgica del campo, assecondando i desideri del tecnico leccese. Il tutto, però, deve esser fatto nel rispetto dei conti. La sessione di mercato estiva è stata onerosa per il presidente Aurelio De Laurentiis e prima di inserire nuovi calciatori nell’organico azzurro potrebbe essere necessario chiudere delle operazioni in uscita.

A fare chiarezza è stato il giornalista esperto di economia Marco Bellinazzo de Il Sole 24 Ore.

Napoli, blocco ‘soft’ al mercato

Intervenuto ai microfoni della trasmissione radiofonica Cronache Azzurre di Radio Tutto Napoli, l’esperto in materia Bellinazzo si è espresso così:

“Molto probabilmente il Napoli avrà un blocco soft a gennaio sul mercato. Soft perché non è un blocco ad operare in assoluto ma imporrà di fare un mercato che avrà impatto positivo sul bilancio e quindi di fare operazioni prima in uscita e poi in entrata, a meno che non ci sia una iniezione di capitale da parte del presidente De Laurentiis. Un effetto un po’ paradossale per un club come il Napoli. C’è una novità di qualche mese fa che ha sostituito l’indice di liquidità di cui tanto abbiamo parlato anche in chiave Lazio”.

Il nuovo parametro che può “bloccare” il Napoli

Bellinazzo continua spiegando il nuovo parametro che può causare problemi alla società di Aurelio De Laurentiis:

“Questo parametro impone di spendere in un anno, in dodici mesi, non più dell’80% dei ricavi in costi per ingaggi, ammortamenti dei cartellini su quell’anno e costi degli intermediario. Quindi se fai dieci ricavi, non puoi spendere più di otto. Il riferimento temporale preso nello specifico va da ottobre del 2024 a settembre del 2025. Il parametro della Uefa nel 2025 è il 70% con le stesse voci ma viene calcolato sull’anno solare, dall’1 gennaio al 31 dicembre. In questo arco temporale il Napoli da un lato ha avuto un incremento dei costi ma dall’altro paga la mancata qualificazione in Champions nello scorso anno e a differenza delle altre squadre il club ammortizza i costi dei cartellini con quote decrescenti e non uguali negli anni. E’ un modo per fare una plusvalenza più ampia, ma è metodo contabile che sfavorisce nei primi anni dei nuovi acquisti di cartellini, perhé tu non hai il 20% dei 5 anni, ma il 40%, il doppio degli altri. Quindi perciò il Napoli si ritrova insieme ad altri 5-6 club italiani nella condizione di essere limitato sul mercato ed è un paradosso perché il Napoli, a differenza di altri club, ha in cassa più di 200 milioni. Potrebbe, dico scherzando, da un lato staccare 50mln di dividendi e poi con l’altra mano risolvere il problema”.

(Foto: sscnapoli.it)