La Guerri Napoli non vince soltanto: convince, domina e manda un messaggio chiaro al campionato. Alla Alcott Arena va in scena la miglior versione stagionale degli azzurri, che superano Cremona 102-76 con una prestazione completa, matura e soprattutto riconoscibile.
Dopo un avvio di studio, Napoli prende subito il controllo emotivo e tecnico del match. L’attacco gira con naturalezza (15 triple, oltre il 40%) ma il dato che più colpisce è l’equilibrio tra talento e disciplina. Nessuna forzatura, letture corrette, ritmo sempre sotto controllo.
Il vero spartiacque è la panchina. El Amin cambia inerzia con energia e cattiveria agonistica, Treier gioca la miglior partita dell’anno per continuità e presenza difensiva, Mitrou-Long e Flagg danno qualità senza mai perdere intensità. Rasir Bolton è il riferimento offensivo: quando decide di attaccare, Cremona semplicemente non ha risposte.
Ma l’aspetto che certifica la crescita è la difesa. Rotazioni puntuali, uno contro uno tenuto con fisicità e attenzione, dominio a rimbalzo. Cremona viene progressivamente svuotata di fiducia e idee, costretta a tiri difficili e a un ritmo che non le appartiene.
Nel secondo tempo Napoli gestisce senza mai abbassare la guardia, allunga quando serve e si concede anche il lusso di festeggiare l’esordio di Mirko Gloria, simbolo di una serata in cui tutto funziona.
È solo un mattoncino, ma è pesante. Perché questa Guerri Napoli ha finalmente un’identità chiara. E quando c’è identità, gli obiettivi smettono di essere sogni.





