Kvaratskhelia in crisi? A Parigi scoppia il caso

Kvaratskhelia esulta con la maglia del PSG

Il rendimento di Khvicha Kvaratskhelia sta facendo discutere Parigi. Il talento georgiano, arrivato come uno dei colpi più brillanti del PSG post-Mbappé, sta vivendo un inizio di stagione meno scintillante del previsto. E in Francia sta montando un interrogativo sempre più rumoroso: che fine ha fatto il devastante Kvara di Napoli?

Numeri buoni, ma impatto inferiore: il paradosso del PSG

In 16 presenze tra Ligue 1 e Champions League, Kvaratskhelia ha messo insieme 3 gol e 5 assist. Numeri per nulla negativi, ma che non raccontano fino in fondo la sensazione diffusa tra tifosi e media francesi: il georgiano sembra meno dominante, meno incisivo nell’uno contro uno e più discontinuo nella gestione dell’ultimo passaggio.

A Parigi qualcuno parla di semplice flessione mentale, altri vedono un adattamento tattico non ancora concluso. Di certo Luis Enrique non rinuncia a lui: “è uno di quelli che sposta gli equilibri anche quando non è al top”, avrebbe confidato internamente lo staff tecnico.

Motivazioni altalenanti? L’ipotesi che fa discutere

Negli ambienti vicini al PSG circola una lettura che ha acceso il dibattito: Kvaratskhelia sarebbe un giocatore “da grandi notti europee”, più brillante quando la pressione sale e quando la partita ha peso internazionale. In Ligue 1, invece, emergerebbero cali di concentrazione e qualche scelta affrettata negli ultimi metri. Un dettaglio su cui l’opinione pubblica francese si sta dividendo.

Il parallelo con Napoli: déjà-vu della stagione post Scudetto

Chi lo ha conosciuto bene non si sorprende. Anche a Napoli, dopo lo Scudetto, Kvara visse mesi complicati dal punto di vista mentale: aspettative alle stelle, marcature triple costanti e la sensazione di dover dimostrare sempre qualcosa in più.

A Parigi il copione sembra ripetersi: fama internazionale, avversari che studiano ogni suo movimento e una pressione mediatica ancora più intensa.

Il nodo tattico: perché a destra perde metà della sua magia

Uno dei fattori più discussi è lo spostamento frequente sulla fascia destra, dove il numero 7 può puntare l’uomo ma fatica a convergere sul piede forte. Lì Kvara perde parte della sua creatività naturale, quella che lo ha reso devastante a Napoli partendo dalla sinistra.

Luis Enrique alterna le posizioni per disorientare gli avversari, ma il risultato è un giocatore che appare meno istintivo e più vincolato ai meccanismi di squadra.

Una certezza però rimane: in Champions cambia tutto

Nonostante le critiche, quando il PSG suona l’inno della Champions il georgiano si trasforma: dribbling, accelerazioni e giocate decisive. È stato così nella cavalcata che ha portato Parigi al successo europeo lo scorso anno, ed è così anche oggi. Per questo, all’interno del club, nessuno pensa di ridimensionarlo. Anzi: molti credono che il suo picco arriverà nella seconda parte di stagione, quando Kvara storicamente sale di livello.

Crisi passeggera o identità in evoluzione?

L’impressione è che il “caso Kvara” non sia una questione tecnica, ma mentale e tattica. Parigi pretende genialità ad ogni partita, ma Kvaratskhelia è un giocatore d’istinto, capace di lampi improvvisi più che di continuità scolastica.

La domanda, ora, è una sola: vedremo di nuovo il Kvara incontenibile che ha incantato Napoli e l’Europa?

A Parigi sono convinti di sì. E infatti Luis Enrique continua a metterlo al centro del progetto, anche nei momenti difficili.

(Foto: psg.fr)