Morte di Maradona: svolta clamorosa, si riparte da zero

Maradona con la maglia del Napoli che esulta

Diego Armando Maradona si è spento cinque anni fa. El Pibe de Oro, eroe della Nazionale argentina e del Napoli, aveva sessanta anni.

Le cause del suo decesso restano ancora un mistero, tant’è che in Argentina si indaga e ci si interroga tutt’oggi. Sei mesi dopo l’archiviazione del primo procedimento, oggi in Sud America, si torna in aula per fare chiarezza sulla morte di Diego Armando Maradona.

Come riferito da Ansa, alle porte di Buenos Aires si terrà l’udienza preliminare che dovrà fissare le regole del nuovo processo: calendario, testimoni e modalità di svolgimento.

Nel mirino ci sono sette professionisti del settore sanitario. Il dibattimento, salvo rinvii, dovrebbe aprirsi il 17 marzo 2026.

L’autore della storica Mano de Dios è stato stroncato da un arresto cardiorespiratorio e da un edema polmonare mentre stava recuperando da un intervento neurochirurgico. Il procedimento giudiziario vuole stabilire se la fine del campione fosse un destino già scritto o se, invece, sia stata provocata da negligenze gravi o persino volontarie.

Morte Maradona: primo processo e nuovo corso

Il primo processo si è chiuso a maggio, dopo una ventina di udienze e l’ascolto di oltre quaranta testimoni. L’archiviazione è arrivata nel pieno delle polemiche.

Martedì la difesa presenterà vari ricorsi, puntando soprattutto sul principio del “ne bis in idem”, che vieta un doppio giudizio per lo stesso reato. Per Mario Baudry, avvocato di Veronica Ojeda, ex compagna di Maradona e madre di uno dei suoi figli, la strategia degli imputati sarà chiara: “Rallentare, rinviare, tirare il processo per le lunghe”. Baudry sostiene che le prove già depositate indicano responsabilità precise e aprono la strada a possibili condanne.

Foto: BON ISHIKAWA